GLI STUDENTI DEL LICEO ARTISTICO – SEZIONE GRAFICA – RENDONO OMAGGIO ALLE FIGURE STORICHE DI RILIEVO CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA DEFINIZIONE DEL PROFILO ARTISTICO SIRACUSANO, COSI’ COME CI GIUNGE AI NOSTRI GIORNI.

Identità dʼArte : Generazioni a confronto
di Angela Gallaro e Marco Goracci

“Scuoletta siciliana”, come venne definita nel maggio del 1902 da Camillo Boito in “Arte italiana decorativa e industriale”, in un articolo che ne esalta intendimenti, metodi e innovazioni introdotti dal giovane Direttore piemontese Giovanni Fusero.
Nasce così, al posto della vecchia Scuola serale di disegno voluta dal Comune di Siracusa nel lontano 1872, la Scuola dʼArte Applicata allʼIndustria: il Decreto Ministeriale risale al 15 gennaio 1883, lʼeffettivo funzionamento dellʼIstituto, sito nei locali dellʼex-Monastero del Ritiro, al 4 Novembre del 1886. Al disegno di figura e di ornato insegnato nella scuola serale, venivano affiancate altre discipline: disegno geometrico, disegno architettonico, disegno di macchine; il corso, sostenuto economicamente dal Ministero dellʼAgricoltura, Industria e Commercio, dalla Camera di Commercio ed Arti di Siracusa e dal Comune di Siracusa. Nel 1883 lʼazione di una sinergia istituzionale tra Municipio, Camera di Commercio e Ministero dellʼagricoltura, industria e commercio, corroborò le sorti di una già esistente Scuola serale di disegno trasformandola in una più definita Scuola dʼarte applicata allʼindustria, triennale e serale, evento che fu salutato come assai positivo sia per la formazione di nuovi artieri che per la specializzazione dei già praticanti . A Siracusa permaneva una tradizione dai tratti antichi che da secoli, quasi ininterrottamente, aveva reso ampie tracce di sè in tutto il disegno urbano. Lʼinnesto di una didattica evoluta in termini strettamente professionali, sensibile ad un potenziale mercato più ampio e conformato, rispetto alla commitenza più esclusiva del passato, coniugò perfettamente la ricerca di forme nuove da applicare alla nascente edilizia di espansione (ed agli arredi dei nuovi interni abitativi) con il fattore tradizionale rappresentato dallʼintaglio della pietra. Il torinese Giovanni Fusero fu tra i primi docenti della Scuola, diventandone poi, per meriti, preside nel 1891, durante gli anni del più vivace fermento intorno alla definizione e al diffondersi del cosiddetto stile “nuovo” e della sua repentina affermazione come corrente internazionale. Maria Damigella nel saggio introduttivo al catalogo della mostra celebrativa del centenario della Scuola dʼarte di Siracusa , puntualizza lʼevoluzione della Scuola nei primi decenni di attività nel rapporto tra didattica applicata e termini salienti dei canoni delle arti decorative, che in Italia si configurarono tra gli influssi della tradizione nazionale e le tendenze internazionali contemporanee.
Lo studio evidenzia lʼessenza innovativa della didattica introdotta da Fusero e rivela tutta la potenzialità del futuro rapporto tra la Scuola e una città nella quale lʼedilizia, sia pubblica che privata, durante tutta la prima metà del XX secolo, riconfigurò o configurò lo spazio urbano.
Un patrimonio che si rinnova attraverso le nuove discipline didattiche, come la grafica, un percorso che tutela il valore etico e antropologico dei Beni Culturali, un vero “archivio” della memoria, una prospettiva per le generazioni del futuro siracusano.

DI SEGUITO L’INSIEME DEI LAVORI REALIZZATI DAGLI STUDENTI DOPO UN ATTENTO STUDIO SUL TERRITORIO

Un ringraziamento particolare allo studioso Marco Goracci che ha curato la seguente pubblicazione in collaborazione con l’Istituto Antonello Gagini

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